Innanzitutto ringrazio a Issa Maggi, per il suo
impegno in favore delle donne, e il suo invito personale ad essere
partecipe negli Stati Generali delle Donne. e ringrazio a tutti voi per
la vostra presenza.
Sono convinta che questa sia la migliore opportunità
di incontrarci di parlare e conoscerci, è l’opportunità di rompere il
silenzio tra di noi e condividere nostre esperienze, nostre idee ed
opinioni.
Raccontarvi che la mia prima esperienza migratoria è
stata in Argentina agli inizi del 1993, dove sono vissuta per 13 anni a
Buenos Aires, con il passo degli anni mi sono sentita pienamente
integrata con amici ed amiche argentini.
Al primo approccio mi sono innamorata dalla sua gente
vivace e solidale dove ho trovato conforto e sostegno per superare le
prime difficoltà della ricerca del lavoro.
A Milano è stato diverso sono arrivata per stare
insieme al mio marito che aveva arrivato molto prima, un contrasto
differente del Argentina in termini di trovarmi in un’altra città con
nuova gente, altre abitudine alimentari, un altro idioma del spagnolo al
Italiano, sono circa 8 anni di vita in Italia ed ancora oggi faccio
confusione quando parlo italiano mischiando con lo spagnolo.
Credetemi nei miei sogni ancora mi incontro in
Argentina o il Perù. Ma quando mi sveglio mi rendo conto che sono a
Milano una città moderna e del incontro con altre culture, è evidente
quando salgo sul autobus o metropolitana guardandomi intorno me accorgo
di una diversità di gente, che parlano altri idiomi ed appartengono a
diversi paese di provenienza. ed anche noi peruviani secondo l’Imu al 01
luglio 2011 soltanto a Milano città siamo 22,850; mentre in Italia
secondo l’Istat al 01 gennaio 2013 siamo 109,374 e di questo il 60%
siamo donne ed il 40% uomini.
Non sbaglio si dico che tutte le donne migranti sanno
che non è facile cominciare di nuovo in altro paese, soprattutto
cominciando con l’idioma e la ricerca del lavoro, ma è necessario e si
deve continuare avanti cercando la migliore possibilità di trovare
l’opportunità di cominciare a studiare l’idioma, di incontrare con il
passaparola tra le donne di nostro paese la possibilità del lavoro e con
questo il sollievo di riuscire a concretare il sogno per la quale
abbiamo immigrato di migliorare nostra condizione di vita.
Dal mio arrivo appartengo all’Associazione peruviana
Centro Socio Culturale Antonio Raimondi che promuove l’integrazione
sociale dei migranti attraverso progetti di educazione alla cittadinanza
ambientale e la promozione dei valori culturali del Perù, associazione
che aderisce al Forum Città Mondo, istituito dal Comune di Milano il 24
ottobre 2011 che coinvolge la partecipazione di oltre 500 associazioni, è
parte costituente dell’Associazione di secondo livello Associazione
Città Mondo il 25 settembre 2013.
In entrambi organizzazioni, ho avuto l’opportunità di
incontrare tante donne di diverse paese del mondo, identificate con i
vestiti delle sue tradizioni culturali del africa, del India, del Europa
e l’America Latina, di scambiare il saluto e chiedere di dove sei, e mi
sono accorta che ogni donna e un mondo sconosciuto per tutte le altre.
In particolare sono membro del Tavolo di Lavoro Donne e
Culture, del Forum Città Mondo. Nostro obiettivo è di approfondire
l'importante tema del ruolo della donna a Milano e in generale nelle
varie parti del mondo nel campo culturale, sociale ed economico, di
condividere esperienze idee ed opinioni, di conoscerci per eliminare gli
stereotipi attraverso il dialogo interculturale.
Sono convinta che il tempo e le continue
frequentazione sono quelli che in certa misura hanno modificato nostri
comportamenti e vediamo in ognuna di noi le sue potenzialità di
carattere, di formazione professionale, di esperienza di vita, coperti
con il manto della cultura che in molti casi al primo approccio ci
separa. Ma la esperienza ci insegna che dobbiamo avere il coraggio di
continuare insieme che ci guardino non come un blocco omogeneo del
genero femminile, neanche con la categoria della differenza di migrante,
ci devono guardare come donne libere di scegliere il percorso delle sue
decisione, di autonomia della propria gestione organizzativa.
Dobbiamo lavorare insieme con la buona volontà di
ascoltarci a vicenda, di capirci cosa avviamo di differenze y cosa
avviamo in comune ed in questa strada camminare insieme o meglio
costruire insieme nostro spazio fisico dove parlare, dove attuare
insieme con nostri sogni e costruire insieme nostro proprio spazio
mentale, nostra identità plurale ed universale, soltanto cosi possiamo
conquistare il podio delle pari opportunità.
Dobbiamo avere fiducia tra noi stesse, conoscerci
meglio, affinché possiamo riuscire a cambiare un po’ nostra maniera di
pensare e di attuare, conoscendoci possiamo vivere miglio nostra
convivenza, in questa volta a favore delle donne. è fondamentale che
dobbiamo prepararci per sfidare ed approfittare di nostre differenze,
consolidare nostro genero in un solo gruppo, soltanto cosi possiamo
occupare la altra parte del tavolo delle negoziazione e riuscire ad
ottenere i vantaggi a nostre proposte.
Vi dico che oltre la politica, la religione e la tua
morale, tu sei una donna che costituisce una famiglia, tu sei madre,
sorella, figlia, tu sei moglie dell’uomo che ti vuole bene, ma sei una
donna che elegge chi governa il tuo paese, chi decide nella tua regione e
nel tuo comune. Oggi ci sono alcune donne nel mondo che hanno in mano
il destino fondamentale di un paese. Ma sono ancora poche le donne nel
mondo come capo di stato, 9 in confronto con una popolazione del 51% di
rappresentazione donne.
Questa realtà ci deve far riflettere, che fuori di
questi mura e di questo spazio, ci sono centinaia di donne che lavorano,
oppure che stanno cercando lavoro, che hanno il sogno nella terra di
origine, che pensano risparmiare qualcosa per il ritorno a casa, che
stano al telefono tanti minuti e ore in collegamento con la mamma o
figli lontani, tante donne che ancora migrano di un paese a un altro,
siamo milioni e siamo ancora poche che lottano per i loro diritti.
Certamente chi deve promuovere il diritto delle donne e il ruolo dello
stato.
Ammiro a tutte le donne che oggi parlano per noi, che
illustrano con saggezza quali sono i problemi delle donne e quali sono i
risultati degli anni di lotta per i loro diritti, ammiro a tutte quelle
donne che formano altre donne, che accompagnano nel percorso di
contribuire al empowerment delle altre ed in questo momento vorrei
ringraziare a tutte le donne del Tavolo Donne e Culture, donne con
esperienza e saggezza che hanno deciso nominarmi la sua coordinatrice
insieme ad una grande donna del Senegal Diarra Mame Fam.
Credo opportuno invitarvi ad approfittare di tutte
nostre riflessione, che ci offre l’evento degli stati generale delle
donne e condivido l’idea che arriveremo a idee concrete che ci permetta
raffermare i principi di uguaglianza e rispetto della dignità delle
donne.
Grazie.
Roma 5 dicembre 2014
Fonte: statigeneralidonne.wix.com
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