di
Eleuterio Ruiz
Un modello associativo
interculturale a Milano
La
costituzione dell’associazione “Città Mondo” ha di fronte la sfida di costruire
una nuova cittadinanza attiva in una città multiculturale come Milano, dove
convivono diverse comunità di migranti, diverse per cultura, per nazionalità,
per religione.
La sfida
è quella di coinvolgere le differenti realtà di associazionismo con le
istituzioni pubbliche e private.
Si
è appurato che oggigiorno si ha la necessità di:
- Approfondire la conoscenza delle nostre risorse associative, del lavoro svolto e del coinvolgimento della città.
- Avere a disposizione le abilità specializzate dei suoi membri nei diversi settori, dalla comunicazione, alla formazione e progettazione, in modo da poter realizzare delle attività, così come si è dichiarato nel nostro statuto costitutivo.
- Definire future strategie di comunicazione e partecipazione interculturale soprattutto contro il razzismo, la xenofobia e la discriminazione;
- Di creare un momento di confronto in cui idee, opinioni, riflessioni, possano produrre proposte utili e necessarie per la città, soprattutto attorno ai temi che ci competono a livello associativo.
“Città Mondo” è un ampio spazio associativo e la sua peculiarità è quella di
seguire un modello interculturale, i cui membri provengono dai cinque
continenti quali l’Africa, l’America, l’Asia, l’Europa e l’Oceania: un importante
spazio d’incontro e confronto.
Questo
grande potenziale interculturale ha bisogno di capire ed essere consapevole di
quale sia il suo punto solido e, conoscendo le proprie fondamenta, sapremo
quanto sia forte la nostra struttura.
Quindi, prima di continuare a costruire, credo sia opportuno chiarire
alcuni concetti: cosa significano “Cultura”, “Interculturalità” e
“Multiculturalità”.
Cultura: dalla definizione
antropologica è l’espressione individuale legata a uno spazio geografico
d’origine che si manifesta attraverso una differenziazione fisiologica, di
idioma, di attitudini gestuali, di miti e credenze religiose,
nell’abbigliamento quotidiano, nella preparazione e degustazione dei propri
piatti, ecc. Sono, dunque, elementi unici della propria comunità di
appartenenza e l’impronta digitale di un gruppo umano, perciò nessuna cultura è
superiore o inferiore.
L’Interculturalità: si
riferisce alle relazioni sociali tra individui appartenenti a diverse culture
in uno spazio determinato, in altre parole significa interrelazione e
interscambio tra persone di culture diverse.
Credo
che la diversità culturale si riconosca quando si è consapevoli della propria
cultura e della propria persona e questo ci permette di eliminare pregiudizi e
di demolire gli stereotipi. ed è qui che si inizia ad avviare un dialogo
interculturale.
Multiculturalità:
descrive la coesistenza di gruppi di persone appartenenti a una specifica
comunità con differenze sociale, culturali, economiche ed etniche in uno stesso spazio o territorio.
Nella
nostra città si può parlare di interculturalità: è presente nelle diverse
aziende di produzione e servizi, il che può essere calcolato come valore
aggiunto economico ed di consumo. Inoltre, ci sono persone straniere che hanno
creato le proprie imprese vincolate al paese d’origine.
La
diversità culturale, oggi, costituisce una risorsa economica importante per la
nostra Milano, per l’Italia e per il proprio paese di provenienza.
Siamo
convinti che il lavoro associativo costituisca uno stimolo alla partecipazione
cittadina e che possa costituire una risorsa importante del tessuto sociale e
culturale di Milano. Nel nostro particolare caso ci darà la possibilità di
consolidare le varie relazioni interassociative con le associazioni della
città, della Lombardia e, perché no, in un futuro, di associazioni d’Oltralpe.
Milano
25 ottobre 2013
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