Ricordo che
il 5 gennaio a Milano, dopo una lunga conversazione tu mi avevi detto. Caro Leo
vieni a trovarci a Lasize. Ti avevo promesso di venire.
Mai avrei
pensato che passati 83 giorni venire e trovarti
significava l’Addio definitivo, la nostra separazione fisica. Caro
Marco tu vivrai soltanto nel nostro
ricordo, nella mia mente e nel mio cuore.
Oggi ricordo
il nostro dialogo di mezza giornata a Milano, del sogno d’andare in Perù a
conoscere la terra dove è nata Yanet Cristina
la tua carissima moglie, di conoscere le comunità indigene della zona. ce hai
riuscito ad andarci, hai mangiato e ballato con loro, ma al vostro ritorno siete
stati traditi delle onde impetuose del fiume Marañón e ve ne siete andati tutti e 3 insieme, ed
insieme a voi anche lo zio Samuel, il fratello de Graviela la tua suocera.
Dal luogo privilegiato
dove ti trovi insieme a Yanet Cristina, Gabriel e Samuel, avete visto il nostro
petto aperto con una profonda ferita, ancora sanguinante per la vostra partenza
improvvisa dal viaggio senza ritorno.
Hai visto
Graviela suoi occhi hanno perso la luce per il pianto di tutti giorni,
ricercandovi sul lungo fiume, disperata insieme a Emilia e Yony nostri fratelli
in Perù.
Caro Marco
tu sai che abbiamo caricato la croce per lungo tempo e tu ne sei testimone. Abbiamo
pregato Dio chiedendogli di restituire vostri corpi. Dio ci ha ascoltato; suoi
miracoli ci sono avverati e abbiamo avuto la fortuna di vedervi per l’ultima
volta, di lasciarvi nel luogo giusto del riposo in pace; e quando avremo
nostalgia della vostra assenza verremo a trovarvi per parlare in silenzio, o forze sarà un
dialogo con noi stessi.
Oggi ti
ho visto per l’ultima volta insieme a la tua grande famiglia, grande amici e
cittadini di Lazise. Insieme a me Carolina, Rosalina, Manuel e il nostro vecchio
amico Mimo. Ti ho portato il saluto di Graviela ancora in Perù, de Rony e
Victoria che come tu sai si sono trasferiti da Barcelona a Bolivia, di Emilia e
Rene. Caro Marco di tutta la mia famiglia che tu personalmente hai
conosciuto.
Caro Marco,
abbiamo avuto bisogno del tuo ritorno, per salutarti, per abbracciarti, per dimostrarti
quanto oggi ci manchi, e quanto ti vogliamo bene. infine abbiamo avuto bisogno del
tuo ritorno per iniziare a sorridere de tuoi bei ricordi.
Caro Marco,
forse soltanto tu lo sai e nessuno altro, delle emozione contrastanti di pianto e gioia, che abbiamo
vissuto nell'incontrare Cristina il 26 gennaio, dopo il ritrovamento de Samuel
l’8 febbraio, l’impazienza e perdita
della fede e della speranza, l'angoscia, poi
il tuo ritrovamento il 19 e di Gabriel il 20 di febbraio. Emozioni indescrivibili. È rinata in ognuno di noi la FEDE e la SPERANZA.
Un pugno di
terra sulla tua tomba simbolo del legame del nostro affetto e il compromesso di
non dimenticarti mai, un altro pugno in
nome de Yanet Cristina, ed un altro ancora in nome de Gabriel. Dio ha voluto
darvi la vita e vi ha unito per poco tempo, la tragedia del 25 gennaio sul
fiume Marañòn vi ha unito nel amore per l’eternità.
Addio caro Marco.
Eleuterio Ruiz Pèrez.
Milano 24
marzo 2015
0 comments:
Publicar un comentario